Le banche e le società finanziarie che favoriscono prestiti per disoccupati sono frequenti, le offerte sono molte e anche allettanti, ma bisogna anche saperle leggere e interpretare. La tendenza è quella di favorire per le categorie svantaggiate la possibilità di ricevere piccole somme, fino a dieci o quindicimila euro l’anno. Si chiedono prestiti per pagare debiti, ma le banche optano più per offerte di prestiti per disoccupati o studenti volti a creare un credito per piccoli investimenti, l’inizio di un percorso di studio o di un progetto professionale, con la prospettiva di un rientro economico. Alla base di questo tipo di offerte si trova l’aiuto economico statale che incentiva le banche a favorire il credito della categorie svantaggiate per una ripresa economica o lavorativa.
Quando si leggono le condizioni dei prestiti per disoccupati bisogna controllare la somma, in numero di rate con cui bisogna estinguere il debito contratto e i tassi applicati che ora analizzeremo. Facciamo conto che venga chiesto un prestito di 1000 euro, questa somma viene divisa in cinque mesi, le rate non consisteranno in duecento euro mensili ma un valore leggermente più alto dovuto all’applicazione di tassi e altri costi legati all’operazione. In sostanza, invece di restituire mille euro alla fine pagheremo di più andiamo a vedere il perché. Il prestito è un’operazione bancaria che prevede una serie di operazioni amministrative che comportano in qualche modo dei costi: gestione, apertura pratica, assicurazione, ecc. Queste spese vengono sostenute da chi chiede il prestito attraverso l’applicazione di due tassi di interesse chiamati Taeg (tasse annuo effettivo globale) e Tan (Tasso annuale). Sono le due percentuali applicate sulla rata che alzano nel complesso la somma di denaro da dover restituire.